Il commercio online, conosciuto come e-commerce, è per definizione l’acquisto o la vendita di beni, servizi, dati, sul web.
Il commercio online ha rivoluzionato completamente il mondo del retailing, ha dato spazio ad aziende nuove, ne ha messo in difficoltà altre. Oggi i consumatori, soprattutto i più giovani e tecnologici, sono abituati ad acquistare on line, e la tendenza cresce inesorabilmente. Perché il commercio online cresce, cresce senza pause da circa vent’anni.
Per le aziende è fondamentale restare al passo con i tempi, e per chi decide di vendere anche online, è importante sapere usare adeguatamente questo strumento, non venirne sopraffatti e averne il controllo.
Aprire uno store online significa avere vetrine virtuali potenzialmente raggiungibili da chiunque, non essere limitati a un quartiere o una città. Bisogna però saperlo gestire, esattamente come un negozio fisico, in modo da sfruttarne tutti i vantaggi e avere un reale beneficio per la propria azienda.
Il mondo del commercio online è più vasto, da maggiori possibilità di vendita ma è anche molto più competitivo. Un’azienda che decide di vendere online entra in competizioni con centinaia di altre simili, e non può più contare sul fattore geografico, affettivo, “di quartiere”. Per competere online bisogna quindi rispettare standard qualitativi elevati, essere efficaci e garantire al cliente un’ottima esperienza.
Tipologie di commercio online
A seconda degli attori in gioco, il commercio online viene suddiviso in quattro categorie:
- Business to Business (B2B): Il commercio B2B è inteso tra due aziende, in inglese “business to business”. Un esempio pratico di commercio B2B sono gli acquisti tra produttori e rivenditori, grossisti, assemblatori.
- Business to Customer (B2C): Il commercio B2C è quello che maggiormente riguarda noi “consumatori”. Viene così definito il commercio tra un’azienda e un acquirente privato. Ogni volta quindi che compri qualcosa in un negozio, online o fisico, operi un commercio “Business to Customer”.
- Customer to Customer (C2C): Passiamo ora al commercio C2C; in questo caso l’atto di compravendita è tra due privati, e l’azienda semmai si limita solo a fare da piattaforma. Pensiamo ad ebay per esempio, privati cittadini possono mettere in vendita i propri beni privati che altre singole compreranno.
- Customer to Business (C2B): Ultimo caso, il commercio C2B. E’ esattamente l’inverso del commercio tradizionale, in cui è l’azienda a vendere all’acquirente. In questo caso è l’acquirente che “vende” all’azienda. Ti sembra strano? Pensa a tutte le persone che lasciano recensioni di un prodotto, che lo testano, lo pubblicizzano. In questo caso sono gli acquirenti a vendere il proprio servizio all’azienda.
Vantaggi e svantaggi del commercio online
L’e-commerce ha grandi potenzialità come anche lati oscuri. Aprire un negozio online può dare la svolta positiva ad un’attività commerciale, ma se mal gestita o mal progettata potrebbe essere solo creare problemi.
Perché vendere online conviene
- Disponibilità illimitata: un negozio online è sempre raggiungibile, di giorno, di notte, nei giorni festivi.
- Abbattimento della barriera geografica: ti serve un prodotto che ha solo un’azienda lontana da casa tua, in un’altra città o addirittura in un altro Stato? Nessun problema, nel commercio online non ci sono limiti geografici.
- Costi per il consumatore più bassi: comprare online può essere un po’ più economico. Le aziende che vendono solo online possono risparmiare sulle spese di gestire un negozio fisico, affitto, utenze, personale. E possono permettersi di avere prezzi un po’ più bassi.
- Velocità: il consumatore può acquistare online in pochi click, anche mentre fa altro. Acquistare mentre è in viaggio o mentre vede un film. Il fattore velocità è determinante per convincere un potenziale acquirente.
- Recensioni: il commercio online ha il grande vantaggio delle recensioni. Ogni prodotto o servizio in vendita è recensito da molte persone, in modo che chi acquista possa avere un parere onesto da chi ha comprato prima di lui.
Gli svantaggi dell’e-commerce
- Non puoi vedere e toccare con mano: alcuni prodotti hanno bisogno di essere toccati con mano, per apprezzarne le caratteristiche fisiche. Il commercio online, per quanto possano essere accurate foto e descrizioni, non potrà mai sostituire il vedere il prodotto dal vivo.
- Esperienza impersonale: quando compri in un negozio online non puoi essere consigliato, seguito e aiutato dal personale, come avverrebbe in un negozio tradizionale. L’esperienza dell’acquisto è quindi “solitaria”. Non hai poi la conoscenza personale di chi vende, non puoi scambiare due chiacchiere o diventare un “cliente abituale”
- Tempi di spedizione: dopo che hai acquistato online devi attendere che il prodotto arrivi a casa tua. Puoi attendere un giorno per i negozi più virtuosi, o anche mesi se il tuo prodotto si trova dall’altra parte del mondo.
- Iniziare costa: per un’azienda che decide di aprire un negozio online ci sono dei costi, anche significativi se si decide di rivolgersi a professionisti. Aprire un e-store richiede un investimento iniziale che non tutte le aziende possono affrontare.
- Logistica: impacchettare, spedire, cambiare un prodotto, ascoltare e rispondere ad eventuali clienti scontenti. Per un’azienda, soprattutto se piccola, seguire tutta la logistica che c’è dietro un negozio online può essere difficile, dispendioso e snervante.
E-commerce, il futuro del commercio
Che si sia d’accordo o no, il commercio in futuro sarà sempre più online. Il commercio online ha investito in questi ultimi tempi, complice la pandemia in corso, anche la spesa alimentare. Sempre più persone invece di andare al supermercato ordinano la spesa direttamente a casa. E’più comodo, non bisogna uscire, e di solito si sa già cosa comprare.
Sicuramente la vendita di alimentari online è in grande crescita, non solo per i supermercati, ma anche per aziende locali, che in questo modo riescono ad esportare i loro ottimi prodotti molto lontano.
Sempre più online sono gli acquisti tecnologici, turismo, abbigliamento, arredamento.
E cosa faremo dei negozi fisici, che restano sempre più vuoti? Questa è la grande sfida del futuro, riconvertire gli spazi, non svuotare le città, non svalutare il lavoro, senza però arrestare un cambiamento che ormai è inarrestabile.
Il commercio online in Italia
Come va la situazione del commercio online nel nostro Paese? In Italia le compravendite online prendono sempre più piede, sono in costante crescita. E’vero che, rispetto gli altri paesi europei, il commercio digitale è meno diffuso. In Italia, per ogni 100 euro spesi, circa 7 riguardano il commercio online, circa metà della Francia, un terzo del Regno Unito. Proviamo a dare qualche spiegazione su questa difficoltà tutta italiana; in Italia abbiamo molte attività commerciali, più della media europea, tuttavia sono molto piccole. Le piccole attività, gestite da una sola persona o da una famiglia, hanno più difficoltà ad accedere ai servizi web e fanno più fatica a gestirne la logistica.
Le attività commerciali così piccole spesso non hanno nemmeno la capacità economica per fare l’investimento iniziale. Aprire un negozio online ha dei costi che non tutti sono disposti a sostenere.
La pandemia di Covid-19 e l’e-commerce
Il commercio online abbiamo detto che cresce da vent’anni, ma l’attuale pandemia è sicuramente un punto di svolta.
Da marzo 2020, quando per la prima volta l’Europa si è trovata travolta dalla pandemia, ogni governo ha attuato misure di contenimento. Le abitudini dei cittadini sono cambiate, i cinema e i teatri sono chiusi, chi può lavora da casa, niente ristoranti, niente bar, niente viaggi. Le nostre vite, nell’epoca del coronavirus, sono sempre più online.
Vediamo gli amici in videochiamata, vediamo film e serie tv in streaming, lavoriamo dietro il monitor e, soprattutto, acquistiamo online. Molte abitudini sono ormai acquisite e dopo la fine del periodo pandemico resteranno.
Grazie o a causa del coronavirus le vendite online sono cresciute tantissimo, tanto che le aziende che vendono online hanno avuto una notevole crescita.
Il commercio online, qualche numero
Qualche numero, solo per renderci conto della reale portata del commercio online:
- Le vendite online costituiscono, nel mondo, circa il 15% del totale.
- Il paese leader nel campo dell’e-commerce è la Cina, nessuna sorpresa, con un mercato nel 2019 di 1.320 miliardi di dollari. Seguono gli Stati Uniti, con un mercato online grande circa la metà.
- In Europa dominano la Germania, Francia, Regno Unito; l’Italia è più piccolina, ma in costante crescita.
- In Italia l’e-commerce muove circa 30 miliardi di euro l’anno.
- In Italia il settore che è cresciuto di più nell’e-commerce è quello alimentare, con una crescita nel 2019 di +42%.
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